"La potenza vitale del seme che per germogliare spacca la pietra più dura, è contenuta tutta in questa opera di Enrico Coradi.
Un piccolo errore, una lettera mancante, ed ecco la radice di una nuova famiglia la cui pianta germoglia, cresce e si dirama attraverso la vita e le sue sfumature, innestandosi su altre vite fino a farne una di due e con essa proiettarsi serenamente verso una dimensione non più materiale, con la stessa forza con cui il seme ha spaccato la pietra."
Valeria Sechi
Biografia:
Enrico Coradi nasce il 9/2/1955 a Ospitaletto, grosso centro limitrofo al capoluogo, Brescia, ai confini della Franciacorta, ridente zona collinare famosa per i vini, i percorsi eno-gastronomici e i paesaggi dai colori e profumi unici al mondo. Il nonno, Santo, commerciante di bestiame e proprietario di terreni agricoli è il capostipite di questa numerosa famiglia, il figlio Bernardino, padre di Enrico e di altri cinque fratelli, con la mamma Maria porta avanti la tradizione contadina e nel contempo trova lo spazio per coltivare la propria aspirazione artistica. Bernardino infatti, grande appassionato di scultura sacra, la realizza con materie prime povere come la malta e la polvere di marmo. Siamo infatti nell'immediato dopo guerra, quando l'utilizzo del poco denaro era finalizzato a rigide priorità, in cima alla quale vi era sfamare i figli, non certo finanziare le proprie inclinazioni artistico/culturali. E' in questo ambiente duro, ma salubre che Enrico respira i primi aneliti di quel sentire popolare di cui la nostra terra è impregnata, di quella cultura familiare che è l'arte di trasformare le idee in progetti e i progetti in concrete espressioni di impatto sociale ed artistico, con gli strumenti poveri del vivere quotidiano, a volte apparentemente banali come le locandine pubblicitarie e dei cinema, strappate al logorio del tempo e lavorate da Enrico con passione, per dare forma alla sua interpretazione dell'arte urbana contemporanea. Sarà un punto cruciale per lo sviluppo della sua creatività, spontaneamente bisognosa di essere sempre coerente con se stessa con la propria storia, poichè la genesi di un artista seppure a volte casuale non è mai altro dal percorso che ne seguirà, ma come la sorgente di un fiume ne alimenterà, segnandole tutte le evoluzioni, in qualunque direzione esse vadano. A quindici anni lascia la scuola e inizia la sua esperienza lavorativa nel mondo manifatturiero: salotti e mobili rappresentano per lui un tramite per il quale aggancerà artisti vari con i quali collaborerà alla realizzazione di manufatti particolari e decorazioni che lo porteranno a sperimentare varie tecniche. Dalla pittura ad olio, ai materici con tessuti, alle composizioni in legno, dall'action painting acrilico fino al decollage urbano di cui sopra, Enrico spazia in quel luogo metafisico che è la propria fantasia in cerca di sempre più apropriati e nuovi strumenti e tecniche per darle forma comunicativa. I suoi imponenti bassorilievi sembrano voler letteralmente fuggire dal suo inconscio, per irrompere nel mondo reale con tutto il suo peso specifico di un'opera istintiva, ma lungamente lavorata per ottimizzare la potenza del messaggio.
Le sue opere possono piacere o non piacere, ma mai lasciano indifferenti o passare inosservate, è pressochè impossibile non soffermarcisi, poichè parlano un linguaggio universale e semplice che però apre grandi interrogativi che non è possibile ignorare. Enrico si sposa a 23 anni con Ebe Falappi, avrà 2 figlie, Francesca e Sara
che gli doneranno la gioia di diventare nonno di tre splendidi nipoti: Irene, Andrea e Simone. Il suo talento, gli affetti della famiglia, la stima degli amici e critici che animano una rete relazionale ricca e vitale, nata grazie alla sua straordinaria generosità d'animo, sono il tessuto connettivo di una vita emotivamente ricca, la cui ricchezza è da Enrico condivisa e addirittura elargita attraverso le sue opere.
Valentino Poli